La recensione di Carlo Confalonieri
Uno molto bello VITTORIA, uno molto brutto FAMILIA. Quest’ultimo, passo indietro per Francesco Costabile dopo l’apprezzabile UNA FEMMINA, è la cronaca annunciata al rallentatore e sotto tavor di una violenza famigliare perpetrata da un padre mostro su moglie e figli. Tutto già visto, tutto già detto, due ore di noia insostenibile che tentano di rendere surreale ciò che non lo è. Attori volonterosi trascinati in un soporifero dramma fuori tempo massimo, anche se ispirato a un fatto di cronaca di cui non scava la psicologia, con Barbara Ronchi che trascina da un film all’altro (tantissimi, troppi) la stessa faccia addolorata con gli occhi sbarrati. Voto 0.
Tutto il contrario il meraviglio VITTORIA dei valorosi Alessandro Cassignoli e Casey Kaufmann che un po’ come fece il bravissimo Jonas Carpignano reinventano la realtà attraverso una sorta di fiction documentario. In un film assolutamente radioso e positivo che narra della battagliera Jasmis, parrucchiera di Torre del Greco, che dopo 3 figli maschi decide di adottare una figlia femmina. Bellissimo ritratto di donna reale, che riscopre e fa riscoprire a tutti il valore dell’amore e della bontà. Con un colpo di scena finale da incorniciare fra le più belle sequenze umanistiche di cui il Cinema è ancora capace (occhio alla reazione del marito di Jasmine nell’orfanotrofio della Bielorussia, un colpo al cuore che non si può dimenticare). 10 e lode. Anche sul nostro sito clicca qui
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